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Angina refrattaria

Pubblicato il 7 Marzo, 2021

Il progresso tecnologico ha consentito il trattamento di lesioni coronariche la cui rivascolarizzazione un tempo sembrava quasi un’utopia. Le procedure di angioplastica coronarica o, nei casi in cui è richiesto, il By-pass aortocoronarico, sono le due modalità di rivascolarizzazione utilizzare per trattare le stenosi coronariche che causano ischemia al muscolo cardiaco mediante la riduzione dell’apporto di sangue ed ossigeno.

Vi sono tuttavia dei casi in cui l’ischemia miocardica, nonostante sia già stata eseguita una rivascolarizzazione percutanea o chirurgica, nonostante siano state messe in atto tutte le opzioni terapeutiche farmacologiche possibili, perdurano. Questo genera un quadro di ischemia cronica che clinicamente si manifesta nella così detta angina refrattaria, ovvero resistente a qualunque trattamento, caratterizzata da dolore cronico da sforzo, peggiorando significativamente la qualità di vita di migliaia di pazienti.

È questo il caso di pazienti affetti da patologie del microcircolo capillare miocardico, da malattia di vasi coronarici di piccolo calibro non suscettibili di trattamento di rivascolarizzazione o con occlusione cronica di vasi coronarici con documentato quadro di ischemia. Fortunatamente oggi è a nostra disposizione una ulteriore opzione terapeutica che ci consente di trattare i casi clinici di angina refrattaria, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.

Si tratta di una procedura interventistica endovascolare che presuppone il posizionamento di un dispositivo chiamato Reducer nel seno venoso, intervento eseguibile anche in day hospital. Per maggiori informazioni non esitare a contattarmi.